Quella di Siracusa è tra le province meno colpite d’Italia per quanto attiene le statistiche sugli infortuni in occasione di lavoro con esito mortale ogni mille incidenti denunciati nel biennio 2017-2018. Questo emerge dalla classifica stilata dall’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, su dati forniti dall’Inail, che colloca la nostra provincia all’88° posto della graduatoria che per una volta potremmo leggere al contrario, ovvero posizionando Siracusa al ventesimo posto dietro Biella, al primo posto assoluto con un zero per mille, addirittura la prima provincia in Sicilia con un incidenza dello 0,93 per mille.
“La sicurezza rimane elemento assolutamente prioritario per noi – spiega il segretario generale della Cisl, Paolo Sanzaro – che l’incidente si verifichi in un posto anziché in un altro, poco cambia rispetto al fatto che in trema di sicurezza nei posti di lavoro non possiamo tralasciare nulla. Noi crediamo all’approccio culturale, agli investimenti produttivi perché la vita umana non è barattabile e non può essere in alcun modo in gioco”. Come si spiega il segretario della Cisl la buona classifica riportata dalla nostra provincia? “Credo sia frutto del pressing fatto in questi anni con la condivisione di una strategia comune con imprese sulla strada da percorrere che prevede oltre a investimenti per l’ambiente e il lavoro anche per la sicurezza”. Sanzaro sottolinea però come ci sia “ancora molto da fare e bisogna tenere gli occhi aperti perché l’incidente grave o mortale è dietro l’angolo e si manifesta come un dramma per l’azienda e per la famiglia oltre che una sconfitta per il mondo del lavoro”.
Classifica che si ribalta e diventa decisamente negativa, quanto preoccupante, per quel che concerne il dato relativo all’incidenza dei tumori sul totale delle malattie professionali denunciate nel 2018. In questa triste graduatoria, guidata dalla provincia di Gorizia, Siracusa si colloca al decimo posto con un incidenza del 15%. Un dato che la colloca in assoluto al primo posto tra le province siciliane, seguita al gradino successivo da Palermo.
“La statistica è costruita solo sulle denunce e non sui dati reali – fa notare il direttore sanitario dell’Asp 8, Anselmo Madeddu – un dato, quindi, meno attendibile, anche se conferma che nella nostra provincia vi sia una rispondenza fra l’incidenza delle malattie professionali e la vocazione industriale. Non siamo certo ai livelli di Taranto, dove prevale l’industria siderurgica. Siamo, comunque, in linea con la tendenza nazionale verso una riduzione delle malattie tumorali negli ultimi 10 anni”.