Parte da Siracusa il messaggio che l’Italia e il Governo nazionale devono portare in Europa. Il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle e capogruppo delle politiche Ue, Filippo Scerra, è intervenuto oggi a Montecitorio, in dichiarazione di voto in presenza del presidente Conte, fissando alcuni punti cardine delle contrattazioni che il Governo dovrà intavolare con Bruxelles. Scerra ha esordito spiegando che la possibile procedura di infrazione sarebbe avviata per la non conformità alla regola del debito nel 2018, anno per il quale il Governo Gentiloni aveva fatto la manovra finanziaria, per poi difendere in aula i numeri relativi al 2019, che confermano la sostenibilità del debito pubblico italiano. Il deputato a 5 Stelle ha proseguito sostenendo che il Governo ha la necessità di dare una spinta ancora più decisa all’economia. E per farlo, Scerra, traccia i prossimi punti programmatici per il Governo: garantire un salario minimo ai lavoratori, abbassare la pressione fiscale, effettuare nuovi investimenti in infrastrutture e politiche Green. E la Sicilia, in particolare, ne ha bisogno. Per il deputato nazionale è evidente come, a poco più di un anno dall’avvio della legislatura, il Paese abbia iniziato ad alzare nuovamente la testa. “Il tutto – afferma Scerra – non solo grazie al Reddito di Cittadinanza, ma anche Quota 100, i rimborsi ai truffati dalle banche, l’abbassamento delle tasse per le partite Iva, e poi lo Sblocca cantieri e il fondo “Salva Opere” che daranno nuovo impulso a quelle tante incompiute, di cui almeno un centinaio in Sicilia, e che rischiavano di rimanere tali. Abbiamo in mente una nuova idea di Paese che parte e che nasce anche da quel Sud spesso dimenticato dai vecchi partiti ma che noi, con queste misure, vogliamo tornare a far essere protagonista. Siracusa compresa.”
Ma per farlo è necessario far sentire la propria voce anche in Europa. “In questo scenario – ha detto il deputato nel suo intervento rivolto al Premier Conte – bisognerebbe archiviare urgentemente quelle misure basate su tagli e sacrifici per le famiglie italiane, e tornare a investire nella crescita. E invece la Commissione Europea minaccia di sanzionarci se non tagliamo ancora i servizi pubblici e aumentiamo le tasse, cioè la stessa ricetta che ha fatto aumentare il debito negli ultimi anni.” Il Consiglio europeo di domani e venerdì, infatti, è il primo dopo la tornata elettorale europea e sarà un appuntamento importante per la definizione del nuovo assetto delle istituzioni continentali. È previsto che si prendano decisioni sulle nomine delle principali cariche e che venga adottata l’Agenda strategica dell’UE per il 2019-2024. Da qui la richiesta di Scerra al Governo di continuare nell’interlocuzione volta ad avere il sostegno delle candidature che saranno avanzate dal nostro Paese, assicurando che la presenza italiana ai vertici istituzionali dell’Unione sia adeguata al peso politico dell’Italia, così da poter portare avanti quelle misure necessarie per rilanciare l’economia nazionale. “Noi pensiamo – ha proseguito – che l’Unione debba imparare dai propri errori, una volta per tutte: se l’economia rallenta occorre aumentare il sostegno dello Stato, non diminuirlo. Se l’austerità ha fallito, come è evidente, occorre aprire finalmente una riflessione su una politica economica diversa, di natura espansiva. D’altro canto, il Governo italiano deve evitare con tutti i mezzi a disposizione una procedura d’infrazione, ma a patto di non piegare la testa di fronte alla solita logica del rigore e dei tagli.” Ma adesso c’è da guardare avanti sia su come proseguire per il rilancio del Paese, sia su quella nuova ottica di Europa tanto cara al Movimento. Scerra ha concluso con un impegno politico al Premier Conte relativo al prossimo vertice euro. “A nome del gruppo M5S – ha concluso Scerra nel suo intervento – chiediamo al Governo la massima determinazione nell’opporsi a una riforma del meccanismo europeo di stabilità se dovesse risultare penalizzante per il nostro Paese. Il presidente Conte non apra alcun un dialogo in merito al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) se nel frattempo non verrà portato avanti il progetto di garanzia europea sui depositi bancari.”