Siracusa, 29 giugno 2019 – E’ stata costituita, a Siracusa, un’Associazione no profit formata da professionisti, soprattutto avvocati e commercialisti, con il compito di difendere la memoria di coloro che sono venuti meno e di evitare lo scippo del loculo da parte dell’Amministrazione Comunale di Siracusa.
Lunedì, alle ore 10 davanti alla chiesa del Cimitero Monumentale di Siracusa, verrà tenuta una conferenza stampa per illustrare le finalità dell’Associazione.
L’Associazione non ha alcuna finalità politica, né tanto meno ha intenzione di polemizzare con l’Amministrazione Comunale di Siracusa, ma vuole riportare il dibattito nei canoni della correttezza legislativa e del rigore amministrativo e del rispetto dovuto a coloro che hanno lasciato questo mondo.
Per questo motivo, l’Associazione ha pensato, come aveva già fatto il Foscolo nel “Carme dei Sepolcri”, di ricordare la prima disposizione legislativa voluta dai romani che, nel fissare i diritti dei vivi, volle fissare, soprattutto e innanzitutto, i diritti dei morti, riconoscendo e affermando come i diritti degli Dei Mani siano inviolabili, non per nulla è stato usato l’imperativo.
Nello stesso tempo, vogliamo ricordare anche l’altra massima latina che ha affermato il principio che il monumento funebre è sempre un bene indisponibile anche per il legittimo erede.
La nostra non vuole essere retorica, vuole, invece, ricordare ai tanti avvocati che fanno parte di questa Giunta Comunale come appunto, nel momento del passaggio dallo stato di natura allo stato di diritto, la prima cosa che è stata codificata è stata quella di riconoscere e di fissare, in maniera ferma e non negoziabile, i diritti dei morti, diritti che questa Amministrazione vuole mettere in discussione.
La manifestazione di lunedì mattina servirà proprio a ribadire il concetto che, a prescindere dalla situazione economica della città di Siracusa, vi sono dei diritti che precedono il bilancio e la gestione della civica amministrazione.
Di conseguenza, lunedì illustreremo le nostre teorie sull’argomento e richiameremo l’Amministrazione Comunale all’osservanza delle norme volute dai romani in poi e riconfermati in recenti sentenze dalla Cassazione.